La mia famiglia è presente nel piccolo borgo di Villa Macciano, a Giano dell’Umbria, almeno dall’inizio del XVI secolo.
Basilio Pompilj, Cardinale Vicario, vi risiedeva fin dalla prima metà dell’Ottocento.
Oltre 160 ettari di terra, rispettata e curata con il prezioso aiuto di uomini e donne di Macciano.
Con il tempo, il nostro passato è diventato passione, è forte il richiamo della terra. I nostri valori sono in movimento. Le azioni si susseguono.
I nostri olivi - San Felice, Moraiolo, Frantoio e Leccino - occupano 15 ettari, ben alternati in collina; per l’olio servono olive, ora abbiamo quattro nuovi uliveti, tradizionali, un pozzo con impianto di irrigazione automatizzato, per portare acqua ovunque.
Sostenibilità è guardare avanti nel rispetto delle risorse naturali e umane. Con tanta pazienza.
L'olivo di Macciano è la migliore rappresentazione della nostra storia e delle nostre radici. Ricordo quando da ragazzi ci prendevamo per mano con gli amici e lo abbracciavamo, stringendoci al suo tronco, per poi correre felici in girotondo. Ancora oggi ci stringiamo a lui con gli amici che vengono a Macciano e sentiamo l'energia del suo abbraccio.
Oggi questo olivo millenario, rappresenta il mio progetto, lì maestoso, a guidare gli altri olivi, più giovani. Lo rispetto, lo ammiro, lo curo.
Come Giano, anche l’olivo di Macciano, allo stesso tempo guarda al passato e al futuro.